Gerasa, la Pompei del Medio Oriente
- Giandomenico Oliva
- 7 lug 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 ott 2024

A 30 chilometri dalla capitale Amman, seguendo l'autostrada 35 in direzione nord, si trova Jerash, piccola cittadina giordana costruita sull'omonima città romana di Gerasa, un gioiello che per secoli è rimasto sepolto sotto la sabbia e che si è ben conservato fino ai giorni nostri. Qui si respira l'aria dell'Antica Roma e sembra di essere in Italia e non in Giordania.
Così come l'antica Filadelfia, la città di Gerasa faceva parte di un importante sodalizio commerciale e militare chiamato Decapoli, ovvero un insieme di 10 città con affinità linguistiche, culturali e politiche situate sulla frontiera est dell'Impero romano tra Giordania, Israele e Siria.
Spesso denominata la Pompei d'Oriente, oggi rappresenta il secondo sito archeologico più visitato della Giordania (quale sia il primo è di facile intuizione).
L'ARCO DI ADRIANO
A dare il benvenuto al sito archeologico c'è l'Arco di Adriano, alto 21 metri ed eretto per onorare la visita dell'omonimo Imperatore romano alla città. Dopodiché si prosegue lungo il perimetro orientale dell'ippodromo prima di arrivare alla Porta Sud, una delle due entrate principali della città. La relativa lontananza dell'arco dalle mura della città indica un piano per l'espansione verso sud di Gerasa durante il suo massimo splendore, nonostante questa non sia mai stata portata avanti.

IL FORO ROMANO
Era la piazza principale della città romana, racchiuso da 56 colonne ioniche che gli donano un'insolita forma ellittica per la necessità di collegare il vicino tempio di Zeus all'asse viario principale.
IL TEMPIO DI ZEUS
Dominando l’antico foro sulla sommità di una collina a sud della città, si ergono le colonne di quello che rimane oggi del Tempio di Zeus, il re degli dèi dell’Olimpo. Come altri monumenti presenti in Giordania, anche questo è stato, nel tempo, danneggiato dai numerosi terremoti che hanno colpito la zona oltre alla naturale erosione della roccia.

IL CARDO MASSIMO
Era la via principale della città, lunga 800 metri dal foro alla porta nord e ornata da 500 colonne di altezze diverse per adattarsi alle facciate dei palazzi retrostanti. Conserva ancora oggi la pavimentazione originale dove sono ben visibili i solchi dei carri e le tracce per lo scolo dell'acqua piovana.

IL TEMPIO DI ARTEMIDE
Era il tempio di maggiore importanza e bellezza, costruito su uno dei punti più alti, nonché l'edificio meglio conservato di Gerasa. Infatti, delle 12 colonne corinzie, oggi ne sopravvivono ben 11, nonostante ne abbia passate di tutti i colori nel corso dei secoli, smantellato dai vari marmi che originariamente lo ricoprivano fino ad essere trasformato in bottega di ceramiche e utensili da cucina.
Era dedicato ad Artemide (Diana per i romani), figlia di Zeus e sorella di Apollo, dea della caccia e della fertilità, nonché dea protettrice della città.

I DUE TEATRI
Inoltre, Gerasa, vantava ben due teatri.
Uno, il più piccolo, era collocato a nord nei pressi del tempio di Artemide ed era destinato ad ospitare per lo più assemblee politiche.
L'altro, più grande e collocato a sud, nei pressi del tempio di Zeus, era destinato ad ospitare spettacoli teatrali. Di questo, i posti a sedere sono ancora oggi ben conservati così come l’acustica che è rimasta pressoché intatta. Qui, ad ogni ora del giorno, un terzetto formato da cornamuse e tamburi suona musiche mediorientali, invogliando i turisti a ballare e danzare dando vita a una piccola e improvvisata rappresentazione teatrale.

Naturalmente, quanto descritto, rappresenta solo una parte dell'imponente area archeologica. Infatti, sono presenti anche le terme, varie fontane come il Ninfeo, come pure una cattedrale e tre chiese bizantine costruite successivamente all'epoca romana.
Nel complesso, Gerasa merita sicuramente una visita che impegnerà non più di una mattinata per essere percorsa da sud a nord, in un interessante e affascinante viaggio nel tempo nella periferia dell'Impero Romano.
留言