Guida terrestre per autostoppisti: il confine tra Giordania e Israele
- Giandomenico Oliva
- 4 ott 2023
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 27 ott 2024

Una delle esperienze più suggestive da fare in Giordania è sicuramente l'attraversamento del confine che separa la separa da Israele e dai territori da loro controllati. Sono tante le persone che giornalmente passano dallo stato arabo al vicino stato ebreo e viceversa, unica via terrestre se si vuole raggiungere la Terra Santa di Gerusalemme.
Da una rapida ricerca su Google Maps, si evince che Amman e Gerusalemme distano soltanto un centinaio di chilometri che potrebbero essere percorsi, in base alle condizioni di traffico, in meno di due ore.
La realtà, però, è ben diversa. La frontiera tra Giordania e Israele è tra le più ostiche del mondo e, se la si vuole affrontare, richiede un minimo di preparazione per non arrivare inesperti ed essere colti alla sprovvista.
Le informazioni presenti su internet sono spesso frammentate e molte volte contraddittorie fra di loro.
Avendo avuto la possibilità di aver attraversato il confine, vogliamo condividere la nostra esperienza diretta così che tutti possano compiere l'attraversata in tutta tranquillità.
TRE STRADE
L'unico elemento fondamentale di cui bisogna armarsi per affrontare la traversata è la pazienza. In base ai giorni e alle situazioni che si creano, ci possono volere più ore del previsto e la maggior parte del tempo si perderà ad aspettare i vari autobus che divideranno il viaggio in tante piccole tappe.
Per attraversare il confine si possono utilizzare tre strade diverse situate rispettivamente al nord (Jordan River/Sheikh Hussein Crossing), al centro (Allenby/King Hussein Crossing) e a sud (Yitzhak Rabin/Aqaba Crossing) del confine che corrispondono ad altrettanti ponti da attraversare. A seconda della strada scelta, cambiano orari e modalità.
Il percorso più gettonato è quello del ponte Allenby/King Hussein, nonché quello da noi scelto per la traversata. Il percorso parte da Amman, la capitale della Giordania e termina a Gerusalemme, la città più sacra della terra di Israele.
PRIMA DI PARTIRE
Prima di continuare la lettura è bene tenere a mente alcune cose:
- Portare con se i contanti sia in dinari giordani che in sicli israeliani, cambiati preventivamente in città dal momento che i tassi di interesse alla dogana sono elevati.
- Gli uffici della frontiera non sono sempre aperti, quindi è bene controllare prima gli orari e decidere il giorno per spostarsi. Indicativamente, dalla domenica al giovedì l'orario è 08.00 - 23.30 mentre il venerdì e il sabato è dalle 08.00 alle 15.30. È consigliabile essere alla dogana almeno 3 ore pima per essere sicuri di prendere l'ultima navetta. Inoltre, gli uffici sono chiusi durante le maggiori festività ebraiche, cristiane, musulmane.
PRONTI, PARTENZA... VIA!
Per prima cosa bisogna alzarsi di buon ora e recarsi alla stazione dei bus JETT nella zona Abdali per prendere il mezzo che condurrà al confine. L'autobus in questione parte giornalmente alle ore 7.15 (tratta Amman - King Hussien Bridge) e il biglietto costa 11 JOD, circa 14,50 euro.
In alternativa, ci si può recare alla stazione degli autobus di Tabarbour, a nord della città, e da lì utilizzare un servizio di taxi condiviso per raggiungere il confine.
Se si è fortunati, si può anche chiedere a uno dei tanti taxi presenti in città di poter raggiungere la frontiera, ma non tutti saranno disposti a farlo e i prezzi potranno essere decisamente più alti.
ALT - DOGANA
Noi abbiamo utilizzato la prima opzione e in circa un ora abbiamo raggiunto il King Hussein Border Crossing, la dogana Giordana. Si entra in un edificio per effettuare la procedura di uscita dalla nazione. Si controllano i bagagli con lo scanner e si passa nel metal detector per poi dirigersi a degli sportelli per il controllo passaporto, compilazione del visto e pagamento della tassa di uscita che sarà di 10 JOD (circa 13 euro).
Il passaporto verrà trattenuto alla dogana e non sarà apposto nessun timbro, per una questione legale tra Israele e alcuni paesi arabi che spiegheremo più avanti.
Infine, si aspetterà l'arrivo di un autobus, l'unico autorizzato a passare sul confine tra i due stati.

LA TERRA DI NESSUNO
Le due nazioni sono separate dal fiume Giordano e collegate da un ponte dal duplice nome. I Giordani lo hanno intitolato King Hussein Bridge, in onore dell'omonimo re, mentre Israele lo ha denominato Allenby Bridge, in omaggio al generale britannico Edmund Allenby.
Alle due estremità del ponte sono presenti due checkpoint per ulteriori controlli, dopodiché si ad attraversare il ponte, nella cosiddetta terra di nessuno.
Per percorrere appena un chilometro di strada potrà trascorrere anche mezz'ora. Sarà restituito il passaporto e si pagherà il biglietto di circa 9 JOD (poco meno di 12 euro) comprensivo di una valigia.
AL DI QUA DEL GIORDANO
Sorpassato il ponte si è in Palestina, nello specifico in Cisgiordania, anche se la frontiera è controllata delle autorità israeliane.
Una volta arrivati alla frontiera il caos regna sovrano. Tante persone con tante valige cercano di fare il loro ingresso nella Terra di Israele. Per prima cosa bisogna recarsi a uno sportello per ricevere dei codici da apporre sui bagagli per poi immetterli su di un rullo che si addentra nei meandri dell'edificio di frontiera.
Quindi si procede ad effettuare i controlli con il metal detector non prima di aver aspettato in un'interminabile fila (naturalmente l'attesa varia in base alla quantità di persone).
Se si è fortunati ci si può imbattere anche nel controllo a campione antidroga. Ma, a meno che non si sia in regola con la legge, si avrà la possibilità di proseguire.
Ci si accoda in un'altra fila per un ulteriore sportello e ricevere il permesso di soggiorno, non prima di aver risposto alle numerose domande dell'operatrice. Le domande variano dai datagli del viaggio sia in Giordania che in Israele, ad eventuali altri visti sul passaporto, al contenuto dei bagagli, fino alla sfera personale e privata. Naturalmente sia il numero delle domande che la tipologia varia da persona a persona e da risposta a risposta.
Se si è convincenti nelle risposte e non si desta alcun sospetto, si riceverà il Visto Turistico, un cartoncino celeste con gli estremi del soggiorno e i nostri dati e foto. Bisogna conservarlo nel passaporto ed essere esibito come un documento d'identità.

SENZA TIMBRO
Come abbiamo detto per l'uscita dalla Giordania, nessun timbro verrà posto sul passaporto. Analogamente, ciò accade anche per entrare in Israele.
Questo perché avere un timbro israeliano comporta l'esclusione dell'accesso in Egitto, Libano, Siria, Iraq e Iran, paesi che non sono proprio in buoni rapporti con lo stato ebraico.
In passato molti viaggiatori preferivano ricevere il timbro di ingresso su un foglio separato per non "sporcare" il passaporto, ma oggi è diventata prassi comune ricevere il bigliettino blu per eliminare questa prassi.
MA NON È FINITA QUI!
Dopo aver ritirato le valigie, bisogna compare il biglietto per Gerusalemme da un piccolo chioschetto sulla sinistra una volta usciti dagli uffici di dogana. Il prezzo è di 47 shekel, poco meno di 12 euro.
E bisognerà di nuovo aspettare. In primis che arrivi il piccolo taxi condiviso (un pulmino da dieci posti) che non partirà finché non sarà pieno.
Così dopo una quarantina di minuti e un checkpoint per un ulteriore controllo del passaporto, si può dire di essere finalmente arrivati a Gerusalemme, alla stazione degli autobus di Porta Damasco, centro nevralgico del trasporto su ruote dello stato di Israele.
CONSIDERAZIONI FINALI
Secondo la nostra esperienza, il viaggio è durato circa 6 ore. Siamo partiti da Amman alle 7 del mattino e siamo arrivati a Gerusalemme alle 13 del pomeriggio. Il viaggio poteva durare di più come poteva durare di meno. Tirando le somme, forse siamo stati nella norma. Tutto dipende da molteplici fattori che variano da giorno a giorno. Basta prendere dei piccoli accorgimenti per affrontare al meglio il viaggio.
Quindi, ricapitolando:
È difficile? Da quello che si legge su internet si può pensare che il viaggio sia faticoso, ma tutto dipende dalle aspettative che si hanno.
Conviene farlo? Dipende, ma è comunque un'esperienza che non capita tutti i giorni.
È stressante? Può darsi, ma basta partire preparati per poter stare più tranquilli.
Lo rifaremmo? Forse si, ma non al contrario, perché la tassa di uscita da Israele costa circa il doppio (circa 100 shekel, ovvero circa 25 euro).
Detto questo, buona traversata!
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