Sincronizzazione in corso...
- Giandomenico Oliva
- 10 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 26 ott 2024

Il Gianicolo è un colle romano, situato sulla riva destra del Tevere, anche se non rientra nei famosi sette colli sui quali, secondo la tradizione, fu fondata Roma. Ai suoi piedi si estende il rione di Trastevere, famoso pere le sue osterie e la grande movida notturna che movimenta il quartiere.

Con i suoi 88 metri di altezza, insieme a Monte Mario e al Pincio, è uno dei luoghi più panoramici della città con vista a est dei quartieri limitrofi e del centro storico con i maggiori monumenti architettonici della città fino ai Colli Albani, ai Monti Tiburtini, Prenestini e le maggiori cime dell’Appennino centrale occidentale.
A parte dall’Unità d’Italia il Gianicolo è diventato un grande parco pubblico e una sorta di memoriale del Risorgimento. Nel punto più alto del colle sono collocate le statue equestri di Giuseppe Garibaldi e di sua moglie Anita. Lungo le due strade che portano al Gianicolo, sono collocate una miriade di mezzibusti marmorei e ritratti di illustri garibaldini, dai Mille ai combattenti che con lui avevano resistito per settimane alle truppe francesi di gran lunga più numerose e meglio armate.

L’attrazione più importante per chi visita il colle, però, è un’antica tradizione che si ripete ininterrottamente dal 1904. Nel 1847 Pio IX introdusse un metodo per sincronizzare le campane delle chiese di Roma, in modo che non suonassero ognuna il mezzogiorno del proprio sagrestano. Un cannone a salve fu posto inizialmente a Castel Sant’Angelo per poi essere postato per qualche mese nel 1903 a Monte Mario fino ad essere posizionato definitivamente nell’anno successivo sul Gianicolo dove tutt’oggi è presente.
Ogni giorno, sul balconcino sotto la statua di Garibaldi, il cannone spara, a salve, a mezzogiorno in punto. Lo sparo, nei rari giorni in cui la città è meno rumorosa (particolarmente la domenica, o d’agosto), si può sentire fino all’Esquilino.
Dall’Unità d’Italia, questa tradizione non si è mai interrotta tranne che durante le due guerre. Fu ripristinato il 21 aprile 1959, in occasione del 2712º anniversario della fondazione di Roma. Attualmente il cannone è un obice 105/22 modello 14/61, servito da personale dell’Esercito Italiano.
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