Quel ramo del lago di Como...
- Giandomenico Oliva
- 8 mar
- Tempo di lettura: 2 min

"...che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti” è uno degli incipit più famosi della letteratura italiana. Basta leggere poche righe che già si capisce che stiamo parlando dei Promessi Sposi, celebre romanzo storico dello scrittore milanese Alessandro Manzoni. Dalle prime parole ci viene fatta subito una panoramica del territorio circostante ad uno dei laghi più famosi del nord Italia, come se lo scrittore lo stesse vedendo dall’alto con la fisionomia che si presentava ai suoi occhi nell’Ottocento.

Dalle Alpi, Manzoni descrive il ramo sinistro del lago di Como, un lago tutto a seni e golfi, protetto da due monti, il San Martino e il Resegone, così chiamato perché i suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega. Ma è proprio nella città dove il lago cessa, e l’Adda rincomincia che iniziano le disavventure di due giovani ragazzi, Renzo e Lucia, il cui matrimonio viene impedito dal signorotto spagnolo Don Rodrigo a causa di una banale scommessa con cugino.
Proprio a Lecco, infatti, nel quartiere di Acquate, Don Abbondio tornava bel bello dalla passeggiata verso casa e voltata la stradetta, e dirizzando, com’era solito, lo sguardo al tabernacolo vide due uomini, uno di fronte all’altro, a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de’ bravi. Proprio in quel viottolo, esistente ancora oggi, i due scagnozzi intimoriranno il curato a non far celebrare le nozze.

Da lì inizieranno una serie di disavventure e i due amanti saranno costretti a separarsi e fuggire da Lecco. Lucia incontrerà la monaca di Monza, l’Innominato e il cardinale Federico Borromeo (cugino del più famoso San Carlo), mentre Renzo sarà coinvolto nei moti popolari di Milano.
Grazie alla peste, i due si ritroveranno nel lazzaretto del capoluogo lombardo in seguito alla morte di Don Rodrigo per l’epidemia e potranno finalmente convolare alla tanto desiderate nozze. Così come la stradina dell’inizio della storia, nel vicino quartiere di Olate, si trova la chiesa dei Santi Vitale e Valeria, presunta chiesa di Don Abbondio dove si sarebbe celebrato il matrimonio che, all’inizio, non s'ha da fare.

Visitare Lecco, quindi, significa immergersi nelle atmosfere del romanzo e scoprire i luoghi che hanno fatto da sfondo alle vicissitudini dei due innamorati Renzo e Lucia, in un contesto naturale e paesaggistico affascinante di quel ramo del lago di Como.
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