Il Meridiano di Termoli
- Giandomenico Oliva
- 8 gen
- Tempo di lettura: 4 min

Avete presente quando da piccoli ci dicevano che l'ora di Greenwich era quella esatta? Ecco, in Italia abbiamo la versione made in Molise. Qui, il tempo non è un concetto astratto, ma una realtà tangibile, un punto preciso sulla mappa. Immaginatevi di camminare sulla spiaggia di Termoli, sole sulla pelle e un gelato artigianale in mano, e di inciampare casualmente nel punto esatto dove passa il 15° meridiano est. Sì, proprio quello che scandisce l'ora di mezza Europa! A Termoli, il tempo non solo passa, ma sembra proprio fermarsi a fare un caffè con vista mare.
Curiosi di sapere come una regione che non esiste possa condizionare il tempo?
IN PRINCIPIO…
Partiamo dal presupposto che la Terra sia tonda e che giri su se stessa, compiendo una rotazione completa in un determinato periodo che, per convenzione, è stato stimato di 24 ore. Ne deriva da se che in ogni parte del globo non ci sia lo stesso irraggiamento solare. Da una parte ci sarà la luce, dall’altra il buio e da un’altra parte il crepuscolo. Così ogni paese seguiva un orario tutto suo senza tener conto di quello degli altri. E fin qui niente di strano, almeno fino a quando gli spostamenti avvenivano a piedi, a cavallo o in carrozza, quando la durata del viaggio era relativamente breve.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’avvento del telegrafo e con la creazione delle prime ferrovie, ci si rese conto che i tanti diversi orari creavano una gran confusione. Quindi bisognava mettere ordine cercando di standardizzare le diverse ore locali. Le prime furono le ferrovie britanniche che nel 1847 introdussero il “railway time” per uniformare gli orari delle varie stazioni ferroviarie, coordinandole all'ora media di Greenwich, sobborgo londinese dove era presente un osservatorio utilizzato per la determinazione delle longitudine.
Anche in Italia, sempre con la costruzione delle prime ferrovie, si rendeva necessario coordinare gli orari dei treni. Si decise di introdurre un’ora ferroviaria, che era quella della città principale da cui si diramava la linea. Nel 1866 si decise di adottare l’orario medio di Roma per ferrovie, poste e telegrafi, con l'eccezione delle isole di Sicilia e di Sardegna per le quali fu stabilito rispettivamente il tempo medio di Palermo e il tempo medio di Cagliari.
SONO FUSO
Con la Conferenza internazionale dei meridiani del 1884 si adottò un unico meridiano fondamentale, quello di Greenwich, dal quale si diramavano verso est in positivo e verso ovest in negativo, i vari fusi che dividevano il globo. Al suo opposto si sarebbe trovata la linea internazionale del cambio data che divideva l’Oceano Pacifico in due così da avere a destra un giorno in meno e a sinistra un giorno in più.
D’altro canto i primi ad accorgersi di questa anomalia furono i superstiti della spedizione di Magellano che, agli inizi del Cinquecento, circumnavigarono per la prima volta il globo, rendendosi conto di aver perso un giorno. Argomento ripreso proprio sul finire dell’Ottocento quando lo scrittore Jules Verne usò l’espediente del giorno perduto nel suo famosissimo libro Il giro del mondo in 80 giorni.
Quindi, per cercare di coordinare le attività umane e facilitare la comunicazione globale, la Terra è stata divisa in 24 spicchi di un'ora ciascuno. Queste parti sono chiamate fusi orari e, tenendo conto che, sempre per convenzione, un cerchio è di 360°, gli spicchi sono centrati sui meridiani con longitudine ogni 15°. Questo, però, comporta confini irregolari che seguono i confini degli Stati del mondo. A questo si aggiungono varie ragioni economiche, sociali o politiche che hanno portato i fusi orari ad essere ben 39.
CERTO CHE ESISTE!
Per quanto riguarda l’Italia, il suo orario è determinato dal Meridiano di Termoli-Etna, il primo spicchio a destra di quello di Greenwich, fondamentale per determinare il tempo dell'Europa centrale. Chiamato anche Ora di Berlino perché introdotta dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi è adottata da buona parte dei paesi europei anche se sforano in altri spicchi, come Francia e Spagna. E, per quanto sia poco conosciuto, il meridiano passa proprio dalla piccola città portuale del Molise da cui prende il nome, unitamente al maestoso vulcano siciliano.

A Termoli, il meridiano passa lungo la spiaggia di Rio Vivo, più precisamente vicino la Marina di San Pietro, nei pressi del Porto Turistico. Qui, nel 2013, all'incrocio anche con il 42esimo parallelo nord, è stato posizionato il monumento "il Sogno" donato alla città dall’Associazione Geometri e Topografi Italiani.
Secondo calcoli più datati, invece, il meridiano passava nei pressi di un'antica torre di guardia, chiamata per l'appunto Torre del Meridiano, una delle torri costiere del Regno di Napoli costituite nel XV secolo come sistema difensivo dagli attacchi dei Saraceni. Oggi appare in uno stato di abbandono, incastrata tra palazzi più o meno di recente costruzione, che ne hanno danneggiato l’estetica e sottratto la vista al pubblico.
IN CONCLUSIONE…
E se pensate che sia tutto qui, vi sbagliate di grosso. Non preoccupatevi, quindi, se non siete appassionati di viaggi nel tempo. Termoli è molto di più di un semplice meridiano. È una città piena di vita, con un centro storico affascinante, spiagge bellissime e una cucina che vi farà leccare i baffi. E poi i suoi abitanti sono sempre pronti a offrirvi un sorriso. Però, se per caso vi sentite un po' persi nel tempo, ricordatevi che c'è sempre il meridiano a guidarvi.
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