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La Spada nella Roccia, una storia italiana

  • Immagine del redattore: Giandomenico Oliva
    Giandomenico Oliva
  • 14 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 26 ott 2024


La spada nella roccia

Tutti conoscono la leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda, i paladini al servizio di re Artù, protagonista del folclore letterario medievale. Così come tutti conoscono l'Excalibur la mitologica spada incastonata nella roccia che il giovane condottiero britannico avrebbe estratto diventando il re d'Inghilterra. Nell'immaginario collettivo una lama incastrata tra i massi ha influenzato romanzi (da quelli ispirati al ciclo arturiano a quelli che ne prendono solamente il simbolo), una decina di lungometraggi tra cui il primo e più famoso del genere La spada nella roccia del 1963 della Walt Disney Pictures, nonchè i fumetti tra i quali possiamo ricordare la Spada Z sigillata in una roccia sul Pianeta dei Kaiohshin in Dragon Ball Z.

Il piccolo Artù estrae la spadal nella roccia in una scena del film.
Il piccolo Artù estrae la spadal nella roccia in una scena del film.

Tralasciando i vari riferimenti utopici, la spada nella roccia rimane una leggenda e come tale è frutto dell'immaginazione letteraria e la sua esistenza storica è discussa e contestata dagli storici moderni.

Ma se vi dicessi che una spada incastonata nella roccia esiste veramente e si trova nientepopodimeno che in Italia?

Eh, sì avete capito bene. Oltre che nelle già citate leggende celtiche, l’appellativo spada nella roccia compare anche nella storiografia italiana in riferimento ad una storia realmente accaduta nel cuore della Toscana. Ma andiamo con ordine.


L'ULTIMO CAVALIERE

Ci troviamo nella cappella di San Galgano a Montesiepi, nel comune di Chiusdino in provincia di Siena.

Immersa in una valle selvaggia e di singolare forma cilindrica la cappella sembra quasi un pezzo di Bretagna incongruamente trasportato in terra toscana. Al centro di essa, infatti, incastonata tra i massi è presente una lama.

L’arma è appartenuta a Galgano Guidotti, giovane scapestrato 33enne di Chiusdino, il quale, dopo che gli era apparso in sogno san Michele, decide di diventare cavaliere. Ma una seconda visione gli aprì gli occhi e diventò eremita decidendo di passare i suoi giorni in una capanna a pochi chilometri dal suo paese natale.

Qui, nel natale del 1180, in segno di rinuncia alla violenza, Galgano infila la spada nel terreno - con gesto simmetrico e opposto a quello arturiano - adorandola come croce. Peccato però che, dopo aver compiuto alcuni miracoli, morì l’anno dopo, nel 1181.

In seguito, intorno all’arma fu costruita l’attuale cappella ma la vita del Santo rimarrà per secoli avvolta nel mistero così come la sua spada conficcata nel terreno.

La Cappella di San Galgano a Montesiepi.
La Cappella di San Galgano a Montesiepi.

Per approfondire:

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